La Facoltà di Scienze porta il Pollaio a suo vanto

Alcuni anni fa la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ha realizzato “A scuola con Galileo”, una raccolta di materiale che presenta e pubblicizza la Facoltà. Il materiale e’ reso disponibile attraverso il sito web http://ascuolacongalileo.scienze.unipd.it/ e mediante un CD distribuito in migliaia di copie agli studenti delle scuola superiori. Tra i vari servizi offerti agli studenti spicca un’aula studio ricca di servizi e dagli orari amplissimi: il Pollaio, dove il video di presentazione e’ stato girato.

[videoplayer file=”wp-content/uploads/2011/01/voce_studenti.flv” width=”430″ height=”322″ stretching=”exactfit” /]

Video Reportage

Qualche giorno fa, in seguito alla chiusura forzata delle aule E, F, G (“le aulette”), localizzate di fianco al Pollaio e che di fatto ne costituevano un’estensione quando libere dalle lezioni, è stato girato questo breve reportage sulla situazione attuale al Pollaio da un rappresentante degli studenti di Ingegneria (lista Ingegneri At Work):

Lettera dalla Svezia

Ecco una bella testimonianza di quello che avviene all’estero per quanto riguarda il rapporto tra Università e studenti… certo se ne può fare una questione di soldi, di certo in Svezia non hanno Gelmini e Tremonti, ma non è solo questa la differenza, è una questione di mentalità:

Come ogni studente erasmus, nei primi giorni ho guardato con occhi stupiti l’università ospite. Dopo tre settimane pensavo di essermi abituata: la bellezza del posto mi stava diventando familiare.

Invece oggi, scattando queste foto, mi è tornato l’entusiasmo del primo giorno – perché questa università è fatta per lo studente. Sì, per LO studente, non “per GLI studenti”: perché è il singolo, qui, a sentirsi accolto, invitato a VIVERE nella propria università.

Lo studente non è di passaggio, non è uno dei tanti che affollano le aule e allungano la coda per la mensa e si dileguano al termine delle lezioni per tornare alla propria residenza a studiare perché non hanno altro posto dove andare.

Alcuni dettagli:

Continue reading

Chiusura dell’aula “bunker”

Da qualche giorno è stata chiusa un’altra aula, ufficialmente non considerata un’aula studio nel piano delle aule studio di Ateneo, ma che nella realtà forniva esattamente questo servizio a molti Studenti; alla maggioranza dei quali, per inciso, poco importa cosa sia considerata ufficialmente un’ aula studio o meno.

Come da oggetto stiamo parlando di quell’angusta aula denominata Bunker, incastonata nei seminterrati del Plesso Paolotti e tanto cara a molti Ingegneri dei primi anni. Con questo vogliamo semplicemente dare comunicazione della cosa… comprendiamo le chiare criticità di quell’aula dal soffitto troppo basso e dalle “piccole” finestre in rapporto ai metri quadri calpestabili…

…teniamo però a fare notare che alla chiusura di quest’aula non è succeduta l’apertura di nessun nuovo spazio, con conseguente sovraffollamento dell’aula Paolotti che in questi giorni sta diventando difficilmente vivibile, anche a causa di alcune questioni irrisolte tutt’altro che trascurabili e forse peggiori di quelle dell’aula Bunker, come la mancanza del sistema di ricircolo dell’aria, richiesto più di un anno fa (dato che sfortunatamente una delle prime necessità per la vita degli esseri umani e quindi anche degli Studenti, prima dell’altezza dei soffitti e prima della luce solare, è l’approvvigionamento di ossigeno).

Chiusura aulette

Venerdì 21 in mattinata si sono conclusi i lavori iniziati il giorno precedente. Le aulette E, F, G, già precedentemente rese “antiproiettile” e quindi private della luce del sole, sono state “murate”, con dei pannelli di legno avvitati sugli stipiti delle porte rendendole inaccessibili.

In questi giorni di grande affluenza di studenti presso il Pollaio non saranno quindi utilizzabili per lo studio le suddette aulette.

L’accesso ai bagni fortunatamente è ancora possibile.

Un pollaio antiproiettile

Giovedì 20 gennaio 2011 era la data fissata per l’incontro tra gli studenti che stanno occupando l’aula studio, i prorettori che si stanno occupando della vicenda, il delegato del rettore per gli spazi didattici e i rappresentanti degli studenti istituzionali. Lo scopo della riunione doveva essere quello di dare una svolta definitiva alla “questione Pollaio”, individuando finalmente un modo per permettere agli studenti di gestire uno spazio all’interno dell’Ateneo rispettandone lo statuto.

I servizi di intelligence del Pollaio avevano riportato da più fonti possibili operazioni sospette sulla zona aulette per il 20 gennaio, ma si sospettava al più il cambio di alcune serrature, soprattutto in seguito alle varie dichiarazioni distensive e apparentemente invitanti al dialogo da parte dell’Ateneo; invece…

Giovedì 20 gennaio 2011 prima dell’alba, praticamente nottetempo, degli operai si sono recati presso il prefabbricato e hanno sigillato con delle lastre metalliche, costruite su misura, porte e finestre delle aule didattiche E, F, G, normalmente utilizzate per studiare quando l’Aula Studio era piena. Solo un tempestivo intervento degli studenti che presidiavano l’aula, allarmati dal rumore degli avvitatori, ha impedito che anche il corridoio (che porta sia alle menzionate aule che agli unici bagni disponibili) venisse sigillato.

Non capiamo il perché di un simile gesto a poche ore dalla riunione che, perlomeno nel nostro sentire, avrebbe dovuto riavvicinare le due parti. C’è chi ipotizza sia stata una sorta di prova di forza (“possiamo sbattervi fuori quando vogliamo”), chi un deliberato tentativo di impedirci di accedere ai servizi igienici (anche il Prorettore A. Gennaro evidentemente sa che chi che no caga, sciopa) per rendere estremamente disagevole la permanenza in aula studio (semplicemente avvitando dall’esterno un chiavistello?), chi un tentativo di indurci in un passo falso (tipo rimuovere lastre e chiavistello, operazione che richiederebbe pochi minuti), chi una vera e propria trappola.

Le motivazioni ufficiali sono ovviamente diverse: sarebbe stato necessario sigillare le aule per evitare che qualche senzatetto le eleggesse a sua dimora. Era davvero necessario farlo di notte, in segreto e in tutta fretta? Davvero, dopo tutte le ispezioni fatte, nessuno si era accorto del “problema” dell’accesso ai bagni?

Non vogliamo tuttavia fare alcun processo alle intenzioni, lasciamo ai lettori trarre le dovute conclusioni; in ogni caso, riteniamo che la riunione avvenuta in giornata sia comunque stata positiva, anche se non possiamo fare a meno di manifestare il nostro disappunto per questo atto teatrale che crediamo avrebbe potuto essere evitato

Ecco cosa scrive, a caldo, un frequentatore dell’Aula Studio dopo aver appreso dai giornali la notizia della chiusura:

E’ quasi insopportabile, molto spesso, l’atteggiamento di chi sorride davanti e ghigna dietro.

La notizia della giornata, fresca fresca, ce la reca “il mattino” di Padova. E’ un trafiletto di tre righe, leggetelo. Vorrei essere superpartes, e commentare la notizia in maniera distaccata, proprio come la riporta il giornale, ma questa volta non mi riesce. Non riesco a capire certe bassezze che ancora vengono adottate, come se non si stesse parlando tra persone adulte e responsabili, che dai lati opposti di un tavolo schierano le pedine bianche dei diritti contro le nere della burocrazia.
No, certo, qui’ abbiamo a che fare con un vecchio asino scalciante contro il fattore stanco. E allora che si fa? Naturalmente si organizza la vecchia trappola della carota nella stalla.

Dopo aver chiesto ancora una volta e a gran voce una riunione, finalmente e’ stata ottenuta, questa volta con il desiderio di sistemare nero su bianco tutto il fumo di promesse “candidamente” dispensate negli ultimi tre anni.

E, mentre davanti a noi sorridono e dicono, si’ certo, ci troveremo per la riunione, dietro la schiena la mano nascosta gia’ sta componendo il numero di telefono. Presto, vi paghiamo gli straordinari, colpite alle cinque del mattino. Sigillate tutto. Cosi’, una volta al tavolo della riunione, noi abbiamo le briglie, e loro le briciole, e la storia si chiude.

Un vero atteggiamento cooperativo e aperto, i giusti presupposti per un dialogo pulito e chiaro.

La riunione, a questo punto, sembra solo una trappola: appena tutti i “riottosi” sono in sala, qualcuno fara’ sgomberare il posto e sigillera’ tutto. La riunione si aprira’ con una risata satanica, una porta che sbatte e l’ennesima serpeggiante consapevolezza di essere stati fregati?

Pensieri che ben rappresentano lo stato d’animo di chi giovedì mattina è passato in Pollaio. Aggiungiamo qualche foto del fattaccio:

Concludiamo con un po’ di ironia, che fortunatamente non ci manca, anche perché altrimenti ci saremmo già mangiati il fegato… A voi la copia di alcuni fogli comparsi sulle lamiere installate per toglierci il Sole:

I fatti

Una velata ironia

Polli di Pollaio su Radio Cooperativa e RadioBue

A questo link l’intervista tenuta oggi sabato 15 gennaio per Radio Cooperativa, in cui si parla della questione Pollaio con alcuni pollaisti ed ex-pollaisti ed il Prorettore all’Edilizia il Prof. Armando Gennaro:

Radio Cooperativa, Speciale Pollaio 15 gennaio 2011

Quello che Enrico stava cercando di dire alla fine della trasmissione e si è dimenticato sotto l’effetto dei farmaci anti-influenzali era l’aneddoto riguardante il Prof. Schiavon e le sue statistiche sull’afflusso di studenti nelle aule studio: pare infatti che sospettasse che i ragazzi del Pollaio organizzassero in qualche modo gli altri Studenti per farli andare a studiare in massa di notte al Paolotti per falsificare le sue statistiche e fare risultare dalle stesse un maggiore bisogno di aule studio aperte la sera rispetto a quello reale. Cosa si fa pur di non ammettere che gli studenti avrebbero bisogno di aule aperte anche di notte…

A quest’altro link invece la trasmissione registrata per RadioBue in Acquario, che verrà trasmessa anche sulle frequenze di Radio Cooperativa:

Il Bue ed il Pollo che studiava troppo (download)

Un esempio illuminante

A dimostrazione che quello che chiediamo non e’ qualcosa di inconciliabile con le leggi ed i regolamenti di un Ateneo, ecco un bando dell’Università degli Studi di Catania grazie al quale ad associazioni studentesche viene assegnata la gestione di due aule di proprietà dell’Ateneo catanese.

Il bando in questione non potrebbe essere usato tale e quale per risolvere la questione Pollaio, in particolare l’assegnazione non potrebbe essere rinnovata oltre un anno, inoltre il Pollaio non necessita dell’assegnazione di fondi.

Non siamo affatto certi che la via dell’associazione sia la migliore strada da seguire, sappiamo pero’ che si tratta di una possibilità concreta e ne terremo conto.

Rassegna stampa, 12 e 13 gennaio 2011

13 gennaio 2010

Nel seguente articolo viene citato l’inesistente “prorettore allo Studio”. Riteniamo che il giornalista volesse riferirsi al prorettore alla condizione studentesca, il Prof. Guido Scutari.

Il Gazzettino, 13 gennaio 2011

12 gennaio 2010

Il Mattino di Padova, 12 gennaio 2011

Il gazzettino, 12 gennaio 2011

Corriere del Veneto, 12 gennaio 2011