Con grande dispiacere comunichiamo che oggi 30 marzo 2011 la Micia ci ha lasciati.
La vogliamo ricordare con questo estratto da un post apparso nella sezione del sito “Il pollaio siamo noi“.
L’abbiamo trovata una mattina di maggio del 1993, pochi mesi dopo che la biblioteca di Fisica/Acquario era stata trasferita nella stanza attigua al Pollaio.
Avrà avuto poco più di un mese la micetta, e vagava piagnucolando in mezzo ad un cumulo di detriti dietro l’edificio di Fisiologia, poco distante dal Pollaio.
In breve si è adattata a vivere tra gli studenti, passando dalle braccia di una a quelle di un altro e imparando a riconoscere, tra le centinaia di persone che ogni giorno passavano di lì, quelle che si occupavano di lei o semplicemente che le offrivano un po’ di affetto.
Ho potuto più volte osservare che ha riconosciuto persone che non aveva visto per molti mesi (me compreso): bastava entrare in Pollaio e farsi vedere e immediatamente si metteva a miagolare e ti correva incontro, infrangendo la regola del silenzio che vigeva in quell’aula.
È diventata anche ufficialmente la gatta della biblioteca di Fisica, essendo stata registrata qui: http://www.ironfrog.com/librarycatsmap/europe.html (Purtroppo da qualche anno misteriosamente è scomparsa la sua foto dal sito).
Nei suoi primi anni di vita ha messo al mondo ben 19 gattini e ne ha adottato un ventesimo (anche lui trovato nelle vicinanze del Pollaio), allevandolo assieme alla sua ultima cucciolata.
In quel periodo non era ancora stata montata la gattaiola sulla finestra, e così la sera usciva con noi dalle aule e passava la notte fuori. Quando aveva i cuccioli, anche questi di notte erano all’esterno, in una scatola di cartone. La mattina, poco dopo l’apertura dell’Acquario lei arrivava col primo micio in bocca e con 3 salti sul tavolo, il frigo e la libreria, lo portava in un’altra scatola di cartone posta lì sopra. E via di seguito con tutti gli altri senza dimenticarne uno. Ci si chiedeva se sapesse contare…
Credo che la gattaiola sia arrivata con la terza cucciolata.
La micia in seguito al trasferimento al Paolotti è stata ospitata a casa di una studentessa di veterinaria che l’ha accudita fino ad oggi.