Verso il Paolotti

Con il passare del tempo “c’e’ stato un continuo fluttuare delle condizioni.” E questo soprattutto in riferimento agli orari di apertura e alle modalita’ di accesso.

“L’orario di apertura e’ arrivato ad essere persino alle 19.30 della sera (per poco tempo perche’ siamo andati a protestare un sacco di volte) e non e’ mai piu’ andato oltre le 2 di notte.” Appena trasferiti, infatti, sono cominciati gli attriti con I custodi, che vivevano nelle vicinanze e che temevano che il lasciare libero accesso all’area durante la notte favorisse l’ingresso di tossicodipendenti e di ladri. In un primo momento quindi si e’ deciso di chiudere i cancelli fornendone pero’ le chiavi ad alcuni studenti che potevano quindi accedere di notte, controllando chi entrava e poi, mano a mano che la zona circostante (Portello, via Loredan, via Marzolo) si andava degradando, si e’ cercato di inserire misure piu’ restrittive. Gli studenti hanno utilizzando gli strumenti della protesta, raccolta firme, riunioni, lettere ecc. e hanno anche proposto soluzioni alternative al problema che salvaguardassero il piu’ possibile la loro liberta’ di movimento. In particolare il sistema di accesso tramite badge universitario da un unico cancello, e’ sorto proprio da una delle innumerevoli proposte fatte dagli studenti. Le pressioni dei custodi e poi anche del Dipartimento di Chimica, adiacente ai prefabbricati, in seguito ad alcuni furti, hanno pero’ avuto l’effetto di costringere (15 anni dopo) le aule ad un nuovo trasferimento, questa volta nell’edificio di via Paolotti. Questo e’ previsto per l’anno accademico 2009-2010 (già avvenuto attualmente). Tutto cio’ ha causato nuovamente forti reazioni negli studenti che hanno cercato di impedire il trasferimento prima e poi invece si sono organizzati per cercare di porre a questo delle condizioni. La negoziazione ha riguardato anche i progetti di ristrutturazione degli spazi che dovranno ospitare nel futuro le due aule.