La prima aula autogestita

La storia degli spazi cogestiti dagli studenti, all’interno del Dipartimento di Fisica risale alle lotte studentesche del ’68. Cavalcando l’onda del movimento studentesco che stava investendo gran parte del globo, gli studenti di Fisica riescono, attraverso azioni anche forti come l’occupazione degli spazi, a far sì che il Dipartimento di Fisica conceda loro il cosiddetto Ufficio Studenti, all’interno dello stesso edificio del Dipartimento. “Era molto più grande dell’attuale Pollaio [quello di via Marzolo]: erano due locali con una stanzina separata in cui c’era anche un frigo e un letto, una ciclostile, una macchina da scrivere…”. Inoltre “rimaneva aperto anche durante la notte: c’era un accesso esterno.”

Al piano di sopra invece esisteva l’Acquario, cioè la Biblioteca Studenti. “Erano due aule separate da un vetro e per quello si è chiamato Acquario: perché si vedevano gli studenti parlare ma non si sentiva quello che dicevano. Era una biblioteca ma sia nel corridoio di passaggio sia nell’aula di fronte c’erano dei tavoli e quindi era usata come aula studio, ma solo dagli studenti di fisica. Era aperto con l’orario del Dipartimento, quindi fino alle 20.00. […] Quindi la gente, stando lì tutto il giorno, creava un certo affiatamento, per cui vai a mangiare insieme a pranzo, vai a mangiare insieme a cena… si erano formati dei gruppi, che giravano attorno a questo posto.”  I gruppi che frequentavano Ufficio Studenti e Acquario erano diversi, separati.